Nucleo Zero – Luce D’Eramo.
Le torbide e torpite pulsazioni del cuore di Roma, e per estensione dell’intero Paese, sono auscultate con la sagage pazienza di un medico di famiglia – che tutti conosce ma che è anche agguerritamente aggiornato sui progressi della sua scienza – da un’inattesa Luce d’Eramo.
Un’opera, Nucleo Zero, nella quale tutto e nulla è vero: di una verità sfuggente e vitalistica, come quella della banda armata che, in uno sbalorditivo inizio, attua nel giro di poche ore il suo grandioso esproprio proletario (leggi: rapina) ai danni di una banca, di una gioielleria e di un ufficio postale, a pochi metri l’uno dall’altro, con protervo e meticoloso coraggio. Poi, raccolto il respiro, lo stesso combattivo plotone sequestrerà il più grande industriale d’Italia. La tensione narrativa è sempre di altissimo voltaggio, come il linguaggio che assedia fatti e personaggi colpendoli nel loro centro.

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