I dannati della guerra. Riflessioni sulla guerra, il male e la fine della storia – Bernard-Henry Lévy.
Ci sono guerre di cui sappiamo tutto: i media forniscono informazioni in dosi massicce e in tempo reale, le fanno sembrare l’unico conflitto al momento in atto. E l’aggiornamento è continuo, come per le notizie di politica interna e l’indice della borsa. Poi ci sono le altre. Guerre in angoli remoti del pianeta, di cui nessuno ricorda le motivazioni o gli schieramenti, alimentate da un miscuglio di ideologie nuove o resuscitate oppure da interessi economici di cui non sa nulla proprio chi combatte e muore. Conflitti in cui le prime vittime sono i civili: uccisi e torturati, armati e mandati in prima linea al posto di truppe ben più preziose, trasformati in scudi umani o schiavi, popolazioni disperate e dimenticate dal mondo intero.
I dannati della guerra raccoglie cinque servizi giornalisticieffettuati da Bernard-Henri Lévy per Le Monde nel corso del 2001: Angola, Sri Lanka, Burundi, Colombia, Sudan, sono alcuni tra i paesi teatro di massacri insensati e lotte tra eserciti irregolari combattute a suon di armi fornite dall’Occidente. A questi articoli si accompagnano le riflessioni dell’autore sotto forma di annotazioni, approfondimenti e divagazioni: dal significato dell’11 settembre agli incontri con il comandante Massud, dal valore etico e sociale che può assumere oggi la filosofia alle guerre civili in Bangladesh e in Bosnia, e poi i ricordi di viaggi, le letture.

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