Le macchine cifrate di Giovanni Fontana

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Esaurito

COD: 100261 Categoria: Tag: , , , ,
  • • Anno: 1984
  • • Condizioni: Come nuovo
  • • Autore: Eugenio Battisti, Giuseppa Saccaro Battisti
  • • Editore: Arcadia Edizioni
  • • Copertina: Rigida
  • • Formato: 21 x 32 cm.
  • • Lingua: Italiano

Le macchine cifrate di Giovanni Fontana. Con la riproduzione del Cod. Icon. 242 della Bayerische Staatbibliothek di Monaco di Baviera e la decrittazione di esso e del Cod. Lat. Nouv. Acq. 635 della Bibliothèque Nationale di Parigi. Eugenio Battisti, Giuseppa Saccaro Battisti





Arcadia Edizioni / Cassa di Risparmio di Perugia.

In gioventù “rector artistarum” all’Università di Padova, più tardi sospettato di eresia e spedito in Friuli a far da medico condotto, Giovanni Fontana è una personalità di erudito, ingegnere meccanico e sperimentatore scientifico di valore eccezionale, immeritatamente misconosciuto. Un alone di quasi ininterrotto silenzio lo circonda fin dal “suo” Quattrocento.
Problema: i codici del Fontana, sparsi in quattro biblioteche a Monaco, Parigi, Oxford e Bologna (e forse anche per questo mai considerati in un quadro unitario), sono in scrittura cifrata. Perché? La risposta è complessa. Certo: perché molti dei suoi vivacissimi progetti militari, idraulici, ottici, luministici, erano decisamente innovativi, e bisognava farne rispettare il copyright. Ma soprattutto perché una parte importante della riflessione di Giovanni Fontana è dedicata alla comunicazione: ai fondamenti del
linguaggio e della sua codificazione. La scrittura cifrata era per lui sbocco di una ricerca sulla significazione più ancora che gioco criptico.
Dei due codici qui per la prima volta completamente decrittati, il monacense Bellicorum Instrumentorum Liber è una bella copia di proposte tecnologicamente avanzate a uso di un committente amico; mentre il parigino Secretum de thesauro è un viaggio nel mondo della memoria e dei suoi meccanismi naturali e artificiali.
Che nel Quattrocento qualcuno abbia progettato macchine della memoria per processare lettere, cifre e parole, è piuttosto sorprendente.
Ma, come scrive Giovanni Fontana, bisogna saper uscire dalle proprie abitudini e dai propri territori usuali, per conoscere il mondo, e sanamente stupirsi.
Il Bellicorum Instrumentorum Liber (Cod. Icon. 242, Bayerische Staatsbibliothek, Monaco) è uno dei più straordinari documenti scritti del primo Rinascimento italiano. Sono 140 pagine di progetti accompagnati da commenti cifrati, in cui le punte più avanzate della tecnologia quattrocentesca si mescolano alla sbrigliata fantasia laica del suo autore, Giovanni Fontana.
Di questo codice inedito sono qui riprodotte 40 pagine a colori in grandezza naturale, e le altre 100 in bianco e nero in dimensione ridotta. Tutte sono completamente decrittate e tradotte, con un corredo di note che le collocano nel quadro della cultura e della scienza rinascimentali.
Il Secretum de thesauro experimentorum ymaginationis hominum (Cod. Lat. Nouv. Acq. 635, Bibliothèque Nationale, Parigi), anch’esso in cifra, è incentrato sui temi più teorici della memoria e delle associazioni mentali. Il criterio della completezza ha comunque consigliato di darne non solo la decrittazione ma anche la riproduzione delle immagini.
Completano l’edizione un saggio introduttivo sulla figura del Fontana, un’antologia di traduzioni da altri suoi scritti, una serie di indici e apparati, una bibliografia.

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100261 Le macchine cifrate di Giovanni Fontana.

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