L’uomo di Nazareth. L’amor di Dio in parole povere – Anthony Burgess.
Titolo originale: Jesus Christ and the love game.
Traduzione: Liana Burgess.
Di Gesù Cristo, tutto è stato detto, dal punto di vista biografico, nei quattro Vangeli. Un romanzo non potrebbe perciò essere che una riscrittura della storia, mirante la sensazionale, che tenda per esempio a provare che il Cristo era in realtà Giuda, che ad essere crocefisso fu Ponzio Pilato e che fu il Cristo, travestito da centurione romano, a trafiggergli il costato con una lancia. Il mio romanzo si attiene al racconto evangelico, sforzandosi soltanto di riempire la lacuna che, nella vita di Gesù, si stende tra l’adolescenza e l’inizio della sua missione. Così, faccio di lui un uomo sposato, poi un vedovo senza figli. Qui tuttavia s’arresta il mio tentativo di rivoluzione. Il mio principale obiettivo è stato quello di dare una precisa caratterizzazione al personaggio del Cristo, come anche a quello di ciascun apostolo, presentandoli nella loro verità di esseri umani, con il loro modo di parlare e la loro personalità. Il Cristo stesso non ha niente del piccolo uomo della tradizione, dolce, umile, gracile. È grande, forte, con una voce possente. Seguendo a passo a passo quest’ipotesi, c’è una certa soddisfazione nel vedere un uomo in pieno rigoglio fisico abdicare alla sua forza in favore della tolleranza e dell’amore.
-Anthony Burgess
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