Tre metri sopra il cielo – Federico Moccia.
Una grande storia d’amore. Un microcosmo di giovani vite arrabbiate che cerca di staccarsi da terra, di camminare “tre metri sopra il cielo”. Le ragazze vestono Onyx, o qualunque sia l’ultima griffe in fatto di body, parlano di Avant, di Marsan e delle mode dell’ultimo minuto. I ragazzi invece girano in moto. Le ragazze si preparano a incontrare il ragazzo della loro vita. I ragazzi si sfidano in prove di resistenza fisica, di velocità, di rischio. Fino all’ultimo respiro. Sullo sfondo di una frenetica vita di clan, di banda (il mitico gruppo dei budokani: Schello, Pollo, Lucone), Step e Babi si incontrano. Babi è un’ottima studentessa, Step è un violento, un picchiatore, uno che passa i pomeriggi davanti al bar con gli amici o in palestra e la sera sulla moto o nella bisca dove si gioca a biliardo. Appartengono a due mondi diversi, ma finiscono per innamorarsi. Non è un rapporto semplice perché nessuno dei due cede facilmente. Eppure si trasformano. Babi è irriconoscibile agli occhi dei genitori. Step rivela aspetti che ben poco collimano con la sua immagine, faticosamnete costruita, di superduro. E, in effetti, muscoli, palestra e violenza nascondono un trauma, un nodo irrisolto.
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