Un sacchetto di biglie – Joseph Joffo.
Prima Edizione: aprile 1976.
I tedeschi hanno occupato Parigi e Joseph Joffo, di dieci anni, deve andare a scuola con la stella gialla cucita sul cappotto. Che senso ha una cosa del genere per un bambino? Per Joffo la scoperta di essere ebreo, cosa a cui non aveva mai pensato, per il suo compagno di banco una specie di decorazione da invidiare e che ottiene in cambio di un sacchetto di biglie.
Poi Joseph Joffo deve scappare, comportarsi come un colpevole braccato dalla polizia, arrangiarsi per vivere, mentire, inventare storie. Ed è qui il senso più profondo di questo libro che se fosse solo la storia di un ebreo, di un bambino ebreo, rientrerebbe nella già vasta bibliografia in materia: è la distruzione dell’infanzia, dell’innocenza, delle illusioni di un ragazzino come tanti che credeva nella saggezza dei signori ben vestiti o pieni di decorazioni che reggono il mondo e scatenano le guerre. Una distruzione avvenuta ai tempi dell’infanziadi Joseph Joffo e che continua ad avvenire oggi, su bambini di razze diverse in parti diverse del mondo. E anche se Joffo si salva, il libro non è a lieto fine perché la perdita dell’innocenza è una perdita irreversibile.
101880 Un sacchetto di biglie – Joseph Joffo.
Libro Prima Edizione: aprile 1976.
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