Torna, Coniglio – John Updike.
Harry Angstrom, detto Coniglio, è un personaggio che gode di grande popolarità: già protagonista di Corri, Coniglio, che nel 1960 rese celebre il suo creatore, ora è al centro di questo best-seller. Ma sono passati dieci anni e l’ex atleta scattante ha smesso di correre. Abbandonato dalla moglie, Harry cerca volonterosamente di consolarsi con Jill, hippie diciottenne priva di inibizioni e ricca di esperienza, e constata fino a qual punto le vecchie regole del gioco (la lealtà alla famiglia, il culto della carriera, il compromesso sessuale…) siano inadeguate ad affrontare la nuova realtà: la sonnacchiosa America di Eisenhower è diventata il paese dei missili lunari e della controcultura. Siamo, per l’esattezza, nei fatidici giorni in cui i cosmonauti americani passeggiano per la prima volta sulla luna, e l’impresa spaziale serve come punto di riferimento e parallelo all’azione del romanzo, paragonabile a un viaggio in un mondo sconosciuto, con ritorno finale alla terra. La rieducazione sentimentale di Coniglio affonda dunque le radici nei fatti storici dei nostri tempi, ma in modi indiretti e a volte subdoli: i rapporti fra Coniglio e suo figlio Nelson, per esempio, la dicono lunga sulla crisi dell’autorità paterna e un feroce scambio di battute sulla guerra nel Vietnam fra Coniglio e l’amante progressista di sua moglie brulica di maliziose allusioni alla rivalità sessuale che oppone i due uomini nella realtà della vita quotidiana.
Club Degli Editori, 1972.
Titolo originale: Rabbit Redux.
Traduzione: Attilio Veraldi.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.